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Ovidio è un vino rosso, che nasce da un’intuizione maturata fin dai primi anni che ho intrapreso questa meravigliosa “avventura”.
Il vitigno è croatina. Vitigno che noi usiamo in prevalenza per produrre il Bonarda Dolce. Ed è appunto vinificando quest’uva durante gli anni, che pian piano, matura la voglia di provare a vinificarla in secco, intravedendo in essa enormi potenzialità anche nella versione secco.

Parlandone poi con il mio grande amico Ovidio di quest’idea, gli chiesi nel nostro dialetto: << Ovidio secondo voi, la bonarda (croatina) secca come sarà?>>. Mi ricordo i secondi di silenzio da parte sua prima di rispondere, (era persona tranquilla, riflessiva, acuta, mite), poi finalmente la tanto attesa risposta: << “a sris un gran ven!”>> (sarebbe un grande vino!). Mi ricordo bene anche la sua espressione mentre mi rispose: nonostante la malattia ormai avanzata, gli occhi s’illuminarono, da tutto il suo viso trasparì il suo solito entusiasmo verso la natura, la vite, la cantina…la vita!

Finalmente nel 2005 riusciamo a vendemmiare una quantità tale (è di per sé un vitigno discontinuo e poco produttivo) che ci permette di provare una piccola quantità (solo litri 900). Il risultato è stato commovente, forse oltre le nostre già fiduciose aspettative… e come disse anni prima Ovidio…

“come mio piccolo, umile, personale ringraziamento ad un grande amico”

Lui purtroppo non lo ha potuto assaggiare, ma sono sicuro che da Lassù ne abbia colto l’essenza.
Naturalmente il nome di questo vino non poteva essere altro che Ovidio; E’ un vino molto strutturato fin da giovane, con profumi meno intensi rispetto al barbera ed al lambrusco, ma molto profondi e complessi. Invecchiando, come tutti i miei vini, la complessità dei profumi e del sapore, aumentano in modo esponenziale.

E’ l’unico nostro vino fermo. Abbiamo deciso di vinificarlo tranquillo dopo la vendemmia 2010, nella quale, probabilmente per l’elevata gradazione alcoolica, non ha fatto la rifermentazione in bottiglia, rimanendo così fermo. Subito ci siamo rimasti male, ma con il passare del tempo, assaggiandolo più volte ad età diverse, abbiamo constatato che le sue “doti” e peculiarità si esaltano maggiormente rispetto alla versione frizzante.

Abbinamenti:
Considerando la sua caratteristica tannicità, tipica del vitigno (fa solo acciaio), lo consigliamo con secondi di carne impagnativi es. selvaggina, brasati, stracotti ed anche formaggio erborinati ecc..

Temperatura di servizio consigliata:
circa 18°

Bicchiere consigliato:
ballon