In un momento storico in cui le bollicine e più in specifico i vini rifermentati in bottiglia e quelli ancestrali sono diventati di moda, tantissimi vignaioli e non, hanno cavalcato quest’onda. Così troviamo vini frizzanti provenienti da ogni parte d’Italia e non solo, anche in luoghi dove, a discapito delle secolari tradizioni vitivinicole, incontriamo vini che nulla hanno a che fare con la cultura del territorio dal quale provengono. Questa cosa ci ha spinti a provare anche noi qualcosa di diverso, d’inconsueto per il nostro territorio e soprattutto per noi: un vino bianco fermo!
Così nel 2023 nasce Campai, senza nessuna pretesa, un vino semplice come gli altri nostri vini, di facile beva.
Abbiamo utilizzato 3 vitigni: Malvasia toscana, Trebbiano toscano ed una piccolissima quantità di Malvasia di Candia non aromatica. Le abbiamo vendemmiate insieme ed insieme le abbiamo vinificate in bianco, pigiando e diraspando l’uva direttamente in pressa.
Come tutti i nostri vini fermenta in botte d’acciaio a cielo aperto, fino alla conclusione.
Una volta finita la fermentazione travasiamo in un’altra botte d’acciaio, separando la feccia pesante, poi chiudiamo e lì rimane fino all’imbottigliamento, vale a dire, fino alla primavera successiva alla vendemmia.
Il nome Campai deriva da “Kampai”, con la lettera “K”, che in lingua giapponese si pronuncia nel momento del brindisi. La scelta di questo nome è stata dettata dal cuore, perché è dedicato ad un nostro caro amico giapponese di nome Hisato, il quale ci ha sempre stimolato nel provare a vinificare un vino fermo.