Vendemmia 2023
Questo vino nasce da un’idea che ci è venuta nel 2016, osservando e prendendo atto dell’ennesima annata calda e siccitosa. Già da anni “urliamo” ai quattro venti di come il clima sia drasticamente cambiato (da noi nel giro di circa 40 anni, l’epoca della vendemmia è stata anticipata di circa 50 giorni, facendo così diventare l’uva un frutto prettamente estivo, quando invece era un frutto autunnale) e di come le viti facciano fatica ad adattarsi a queste nuove stagioni, ma negli ultimi 10 anni, a parte la parentesi 2014 (per noi annata stupenda, un vero tuffo nel passato di almeno 20 anni!), tutto questo è peggiorato ulteriormente, diventando una vera e propria tendenza. Alcuni vitigni stanno rispondendo meglio di altri a questi mutamenti climatici e tra quelli che stanno facendo più “fatica” c’è sicuramente il barbera.
Barbera è un vitigno presente sulle nostre colline da svariati secoli e si è sempre trovato benissimo, dando origine a grandi vini! Ora sta arrancando, perché? La vite porta comunque a maturazione completa la sua uva, ma la differenza tra la maturazione “tecnica” (zuccheri, acidità ecc..) e quella fenolica (reale, la chiamo io), quella cioè che misuri in bocca, fra le dita, oggi è enorme! Se adesso aspetti, come sarebbe giusto fare per ottenere le peculiarità del vitigno e tutte le sue caratteristiche, la maturazione fenolica completa, ti trovi con gli zuccheri alle stelle! Per noi, che tentiamo di fare vini frizzanti, quando ti trovi gradazioni di 15°/16° gradi alcoolici, diventa impossibile pensare che questo vino possa rifermentare in bottiglia.
Ecco, quindi Ribelle!
Ribelle, avrete già capito, è Barbera! Barbera raccolta molto in anticipo, ancor prima della Malvasia! Pigiamo l’uva direttamente in pressa e solo lo sgrondo prima di pressare, viene utilizzato per Ribelle, lasciandolo poi fermentare spontaneamente, in botte d’acciaio, senza le bucce. Semplicemente tutto qui.
In questo modo abbiamo ottenuto un vino che ha una gradazione alcoolica più bassa, che permetterà ai propri lieviti di portare avanti una rifermentazione in bottiglia, ma cosa ancor più importante, così abbiamo ritrovato la grande bevibilità del barbera che negli ultimi anni era andata perduta! Ovviamente è un barbera molto diverso rispetto al fratello che otteniamo vendemmiandone l’uva 20 giorni dopo e vinificandolo sulle bucce per alcuni giorni, ma a noi il risultato è piaciuto moltissimo, proprio per la sua semplicità ed estrema bevibilità. Ancora una volta Barbera ci ha commossi! Ecco perché il nome di questo vino non poteva essere che Ribelle! Barbera che vuole ribellarsi a questi cambiamenti climatici, Barbera che contro ogni logica apparente si veste di rosa e resiste!
Un altro motivo nella scelta del nome è del tutto personale, anche se credo molto attuale: Ribelle, come il papà e tanti altri che come lui già a 16/17 anni, fecero una scelta di vita consapevole ben precisa superando le diversità politiche e religiose personali e, tutti insieme, si ribellarono a coloro che stavano calpestando i fondamentali diritti e valori umani e cristiani (ecco il perché del colore azzurro in etichetta) della dignità e libertà di ogni persona!
Ribelle è volutamente solo in magnum, per diversi motivi, uno tra questi è perché vorremmo che lo si bevesse in compagnia e che, oltre a regalare emozioni, possa anche dare motivo di parlare, di riflettere e di prendere posizione decisa contro chi provoca questi stravolgimenti climatici per il bene dei nostri figli e del nostro pianeta! Utopistico? Probabile, ma chissà..
Forse, anche 80 anni fa era considerato “utopistico” poter cambiare le cose ed invece…
Oggi Ribelle è disponibile anche in bottiglia da litri 0,75 perchè abbiamo capito che per molti il magnum è più impegnativo da gestire.
Ringraziamo la Provvidenza, che ci ha ispirato quest’idea per il Barbera e ci ha dato modo di fare una parte, anche se infinitesimale, in difesa di questo nostro meraviglioso Pianeta Terra, ricevuto in dono da Dio, custodito e salvaguardato da tante brave persone per secoli e mai come ora nella storia dell’umanità, sull’orlo del baratro!
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