Il vitigno è Trebbiano, per lo più toscano ed in piccola parte romagnolo; era presente solo nella vigna d’Ovidio, che ho in affitto dal 2004 e che è stata impiantata nel 1968. A quei tempi usava impiantare una parte di Trebbiano per la sua caratteristica generosa produttività. Oggi da noi è quasi scomparso, ingiustamente snobbato come “vinello”.
Nel 2004 è stata per me la mia prima esperienza di vinificazione di quest’uva e, superate facilmente le perplessità riguardo la “misera fama” che da noi l’accompagna (sono ormai abituato ad andare contro corrente, seguendo più le vecchie tradizioni, piuttosto che le nuove mode), come al solito, ho constatato quanto la Natura ed in questo specifico caso la Vite sia generosa se solamente riusciamo con umiltà, profondo rispetto e tanto amore, ad accompagnarla durante i suoi cicli stagionali. Ne scaturisce un vino a dire poco sorprendente, simpatico, aggraziato e allo stesso tempo con profumi e sapori decisi e ben definiti.
Ancora una volta devo dire grazie alla Vite che è riuscita a commuovermi, donandomi un vino che va oltre ad ogni aspettativa. Tant’è che già l’anno successivo, nel 2005, ne abbiamo impiantato circa 1 ettaro.
Abbinamenti:
Sicuramente fantastico in abbinamento a tutti i nostri salumi tipici, può stare anche su tanti primi piatti, carni bianche, formaggi teneri ecc., ma proprio perché è un vitigno non aromatico, il vino ha la sua massima esaltazione come aperitivo!
Temperatura di servizio consigliata:
Circa 15° – 16°